Il motivo principale per cui la maggior parte dei casi di IBS non viene trattata

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La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una condizione alimentare comune che colpisce il 20-40 per cento degli italiani. Come mai ci sono così tanti possibili casi? Perché i criteri di diagnosi della sindrome dell’intestino irritabile tendono a variare e, quando si utilizzano criteri diversi, è facile che i risultati siano altalenanti.

è possibile diagnosticare correttamente la sindrome dell’intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile è vista tipicamente come una “diagnosi generica”. Cioè, quando un operatore sanitario ha esaurito tutte le altre opzioni possibili, applica l’etichetta “IBS”. Questo ha portato a un’ampia gamma di ipotesi su quante persone abbiano effettivamente la sindrome dell’intestino irritabile.

Tuttavia, è emerso che, contrariamente a quanto si crede, la sindrome dell’intestino irritabile non è una diagnosi univoca. Anche se la sindrome dell’intestino irritabile viene spesso vista attraverso diverse lenti diagnostiche, in realtà esiste un modo ufficiale per diagnosticare la condizione. Infatti, la sindrome dell’intestino irritabile può essere diagnosticata utilizzando un numero ben definito di sintomi, noti come criteri di Roma /  the Rome Criteria.

Per essere chiari, non si tratta di un sistema di diagnosi che utilizza processi comuni, come gli esami del sangue o le radiografie. Invece, in poche parole, i criteri di Roma prevedono una serie di standard che servono a osservare l’attività addominale irregolare nel corso di settimane e mesi.

I Criteri di Roma sono stati sviluppati da un gruppo di esperti internazionali che operano nel campo dei disturbi gastrointestinali funzionali. Pur essendo già in uso, i criteri sono stati sottoposti a un continuo aggiornamento per renderli più efficaci come strumento diagnostico.

Perché la maggior parte dei casi di IBS non viene risolta?

Sebbene la sindrome dell’intestino irritabile sia una condizione medica definibile e diagnosticabile, è emerso che la maggior parte dei casi non viene risolta. Questo accade per un paio di motivi diversi.

Come prima cosa, molti di coloro a cui è già stata diagnosticata la sindrome dell’intestino irritabile non prendono iniziative per gestire i propri sintomi. Questo è un peccato, perché è possibile farlo attraverso diversi canali, come la dieta FODMAP o l’uso di integratori. Spesso basta una maggiore comprensione della situazione per indurre chi ha già ricevuto una diagnosi di IBS ad agire.

Il fattore più importante alla base dei sintomi della sindrome dell’intestino irritabile non affrontati è il semplice fatto che la maggior parte dei casi di IBS non viene diagnosticata. Secondo uno studio, ben il 70% di coloro che accusano i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile non compie nemmeno il passo iniziale di parlarne con il proprio medico.

Anche se la sindrome dell’intestino irritabile è una condizione gestibile e non pericolosa per la vita, non c’è motivo per cui le persone debbano passare la loro vita soffrendo di dolori addominali. Se tu o qualcuno che ami sta combattendo con i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, non esitare a contattare il tuo medico o un operatore sanitario per chiarire la situazione.

Se scopri di avere la sindrome dell’intestino irritabile, queste informazioni potranno aiutarti a trovare una soluzione. Come già accennato, la soluzione può consistere in una dieta personalizzata, nel supporto di integratori o in altre opzioni che senza dubbio si svilupperanno man mano che la ricerca continua a far luce su questo ambito della salute dell’apparato digerente poco considerato.

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